SAN FRANCISCO – “The Epicenter of Change” è lo slogan scelto da Apple per il WWDC 2015 (Worldwide Developers Conference) all’8 al 12 giugno a San Francisco, California. Il disegno dell’invito mostra al centro un quadrato, un dispositivo evidentemente, con il quale si intersecano ovali, cerchi, rombi di varia grandezza e con i colori dell’arcobaleno. Un dispositivo che appare destinato a essere l’hub digitale del cambiamento. Sì, perché a un epicentro in superficie corrisponde un ipocentro, verso il cuore della Terra, laddove si genera il terremoto. Appunto. La smart home, la casa connessa (sulla quale si stanno muovendo in forze Google e Samsung) con cui Apple vuol dare un scossa alle nostre abitudini ha bisogno di uno snodo sicuro attraverso cui organizzare i flussi di informazioni, i contenuti della nostra vita digitale, il funzionamento stesso della nostra casa. E, guarda un po’, la nuova Apple Tv sembra fatta apposta per questo lavoro, con l’aiuto dell’iPhone, dell’iPad e di Apple Watch. Peccato però che lunedì davanti a migliaia di sviluppatori provenienti da tutto il mondo questo nuovo prodotto hardware non dovrebbe esserci, secondo quanto ha anticipato il New York Times. I motivi? Si ipotizzano problemi di progettazione ma anche ritardi nelle trattative con i network chiamati a riempire di contenuti la nascente Streaming Tv di Apple.
A questo punto è facile immaginare il canovaccio del keynote che vedrà il capo di Apple Tim Cook, il capo dell’ingegnerizzazione del software Craig Federighi e il responsabile del software e dei servizi Eddy Cue, lunedì 8 giugno salire sul palco del Moscone Center di San Francisco: tanto, tantissimo software, considerando che siamo all’evento che raduna la galassia degli svluppatori della Mela. Quel software indispensabile per assecondare tutto questo cambiamento, trasformando le visioni in realtà. Con l’obiettivo di imporre degli standard, vera specialità di casa Apple. La sensazione, comunque, è che i nuovi sistemi operativi dei dispositivi mobili e dei suoi computer saranno prima di tutto più stabili e sicuri. Grazie a uno sforzo di ottimizzazione e alleggerimento che – si spera – possa far ritrovare il sorriso anche a chi possiede dispositivi non nuovissimi e vuole continuare a usarli.
iOS 9. Il nuovo OS mobile di Apple, nome in codice “Monarch”, arriverà in autunno ma la versione Beta sarà rilasciata agli sviluppatori subito dopo il WWDC. Non aspettiamoci rivoluzioni, quelle sono già arrivate con iOS7 prima e iOS8 poi: molte delle novità del nuovo sistema, come si dice in gergo, saranno “sotto il cofano”. Dovremmo avere un nuovo sistema di sicurezza, Rootless, per rendere ancora più difficile la vita ai vari sistemi di jailbreak; in arrivo è data anche la modalità split-screen (già possibile su Android), ovvero la possibilità di aprire e gestire due programmi contemporaneamente ed è dato in dirittura d’arrivo anche il supporto multi-utente. Funzioni, queste ultime, che dovrebbero anticipare il lancio (previsto nei primi mesi del 2016) del cosiddetto iPad Pro da 12,9 pollici destinato chiaramente a un’utenza business. E ancora: probabili migliorie alla tastiera virtuale, iMessage potenziato (con nuova gestione di status e delle notifiche di lettura) mappe più complete e funzionali, l’adozione di un nuovo font di sistema (il San Francisco, lo stesso dell’Apple Watch) e l’addio a Spotlight in favore di un software di ricerche chiamato Proactive che promette di essere molto più completo. Avete presente Google Now, che impara dalle vostre abitudini e ve le ricorda integrandole con gli aggiornamenti trovati in rete? Sarà probabilmente anche questo.
Fonte: Repubblica